I bambini iniziano a camminare intorno ad un anno di età e in questo momento è normale che i genitori abbiano qualche dubbio sulle prime scarpine: quando è il momento giusto per iniziare a utilizzarle? Quali caratteristiche devono avere? Meglio le scarpine o i piedi nudi?
Innanziutto una premessa: il piede è una parte del nostro corpo molto più complessa di quanto possa sembrare in cui sono presenti 26 ossa, 33 articolazioni e più di un centinaio di muscoli, tendini elegamenti. Grazie a tutte queste strutture i piedi svolgono una funzione statica, quando da fermi viene mantenuta la posizione eretta e una funzione dinamica durante i movimenti come la cammina o la corsa. Inoltre, le terminazioni nervose dei piedi consentono una importante funzione propriocettiva, ovvero la capacità che ci permettere di avere la consapevolezza della posizione che il nostro corpo occupa nello spazio.
Bisogna quindi considerare i piedini come veri e propri organi di senso, con una sensibilità quasi paragonabile a quella delle mani: nell’esplorazione dell’ambiente in cui si muove il bambino i piedini ricevono informazioni tattili, termiche e dolorifiche importanti per favorire lo sviluppo della muscolatura degli arti inferiori, un’attività motoria sempre più organizzata e una corretta acquisizione dello schema corporeo (ovvero la rappresentazione cognitiva del nostro corpo nello spazio). Per tale motivo è bene che i piedini possano, se possibile, avere un contatto diretto con gli stimoli ambientali: in casa quindi i piccoli possono muoversi liberamente a piedi nudi o con calze antiscivolo già da quando iniziano a gattonare, a bordeggiare (cioè a muoversi cioè appoggiandosi con le mani ad un sostegno, come ad esempio a un divano) e a muovere i primi passi con l’aiuto di un adulto. Lasciare i bambini a piedi nudi è da incoraggiare anche in ambiente extra domestico in situazioni “sicure”, come per esempio al mare sulla sabbia.
Teniamo inoltre presente che il piede dei bambini è fisiologicamente piatto nei primi tre anni di vita dato che la muscolatura non è ancora abbastanza sviluppata: solo in un secondo momento, anche grazie la progressiva tonificazione dei muscoli, si assiste alla formazione dell’arco plantare.
Quindi, quando utilizzare le scarpine?
Le prime scarpine andrebbero utilizzate quando i bambini iniziano a camminare in modo autonomo fuori dall’ambiente domestico.
A questo punto sarà importante scegliere una scarpetta giusta… Come sceglierla?
Ecco le caratteristiche importanti per individuare le scarpette “primi passi”:
- punta ampia, per permettere alle dita una adeguata libertà di movimento;
- suola flessibile, per consentire la corsa ed il sollevamento sulle punte. Per verificare la flessibilità esercitate una pressione con la mano sulla parte anteriore della scarpa: dovrebbe piegarsi a 90 gradi;
- tacco largo e alto circa un decimo della lunghezza della suola, per assorbire correttamente gli urti cui normalmente il piede è sottoposto durante la deambulazione;
- forma rinforzata al tallone: le scarpe più ampie davanti ma precise sul tallone, consentono alle dita di stare larghe e contemporaneamente al tallone e alla caviglia di mantenersi contenuti in modo il piede appoggi correttamente. Anche d’estate è meglio favorire modelli di scarpe con il retropiede alto e evitare l’uso di infradito e di sandali non allacciati.
- tomaia con rinforzi (contrafforti) interni ed esterni bassi (al di sotto dei malleoli) in modo da non ostacolare i movimenti della caviglia. L’altezza giusta del sostegno della caviglia deve essere quindi ai malleoli., magari con collettino morbido nel punto in cui la caviglia camminando tocca la scarpa.
- materiali naturali: vera pelle per la tomaia, la fodera ed il sottopiede, cuoio fornito di tassello antiscivolo o gomma leggera per la suola
- leggerezza: calzature troppo pesanti affaticano il bambino
- chiusura: la scarpa con chiusura a lacci permettere una buona adesione alla caviglia e una maggiore personalizzazioni grazie alla regolazione dei lacci. Per esigenze di asilo e praticità e comunque nell’ottica di favorire le autonomie del bambino, possiamo considerare dei validi modelli primi passi anche con chiusura a velcro.
- misura corretta, che lasci circa un centimetro di spazio fra l’alluce e la punta della scarpa, in modo tale da consentire la crescita naturale del piede (molto rapida a questa età).
Per l’acquisto non importa cercare una marca specifica, ma basta identificare le caratteristiche appena descritte. Ricordiamo che normalmente le scarpe che seguono molto la moda difficilmente saranno adeguate per i primi passi.
A differenza di abiti o altre attrezzature per l’infanzia, le scarpe non sono facili da riciclare: in questi casi è importante osservare che non siano sformate a livello del tallone e del sostegno alla caviglia, che non siano slargate e che la suola non sia consumata (soprattutto se in modo asimmetrico). In generale, le scarpe ricalcano precisamente le caratteristiche del piedino, perciò ogni bambino dovrebbe avere un suo paio. Ma, come sempre, osserviamo i bambini: con la scarpa giusta si sentiranno stabili e cammineranno meglio!